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“Gesti e parole”. Rondoni, mons. Corazza e il prof. Borghesi alla presentazione della mostra su Papa Francesco

on Marzo 23, 2019

“Gesti e parole. Jorge Mario Bergoglio una presenza originale” è il titolo della mostra dedicata alla vita, al percorso formativo e alla missione pastorale di Papa Francesco, allestita a Forlì a Palazzo Albertini dal 24 al 31 marzo. L’evento inaugurale si è svolto il 21 marzo a San Mercuriale dove sono intervenuti il prof. Massimo Borghesi, uno dei curatori della mostra, e il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, introdotti dal giornalista Alessandro Rondoni. Dopo i saluti dell’abate, don Enrico Casadio, e del sindaco, Davide Drei, il vescovo ha affermato: «Il Papa rende accessibile alla gente di oggi il Vangelo. Guardandolo ci si accorge che è un credente che ogni giorno incontra Gesù. La sua è una storia faticosa, ha infatti attraversato i tempi duri della dittatura e delle contrapposizioni. In quelle situazioni lui ha saputo tenere insieme il popolo e la fede». Borghesi, che è anche autore del libro Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, ha poi spiegato le sezioni della rassegna che ripercorrono le tappe fondamentali della vita del Papa, con un accento sulla vocazione, l’esperienza gesuitica e alcune importanti personalità che hanno segnato il suo cammino come il grande amico, il filosofo Alberto Methol Ferrè. Con lui Bergoglio ha condiviso, seguendo l’insegnamento di Romano Guardini, il «pensiero dialettico, l’idea che la Chiesa è coincidenza degli opposti, cioè che in essa trovano spazio tutti, quelli che hanno un animo più conservatore e quelli che l’hanno più radicale. L’importante è che le posizioni non diventino contraddizioni, che non si escludano a vicenda ma cooperino allo stesso fine» come ha spiegato Borghesi.
Rondoni, introducendo e concludendo l’incontro, ha ricordato l’opera del sacerdote forlivese don Francesco Ricci che ha svolto la sua azione missionaria e culturale prima in Polonia, dove conobbe Wojtyla diventato Giovanni Paolo II, e poi anche in America Latina e Argentina dove incontrò Bergoglio oggi Papa Francesco. «Sono cresciuto - ha detto Rondoni - nella redazione di Cseo, Centro Studi Europa Orientale, nel correggere le bozze, anche de “Il Nuovo Areopago” da lui fondato a Forlì. Nel suo impegno missionario don Ricci arrivò anche in Argentina, dove conobbe Bergoglio, collaborò alla rivista di Methol Ferré “Nexo”, rilanciò il settimanale “Esquiù”, e con l’editrice Cseo pubblicò testi sull’America Latina fra cui anche un libro di Methol Ferrè Il Risorgimento cattolico latinoamericano insieme a Cronache centroamericane del giornalista Alver Metalli, Evangelizzazione e dinamica culturale in America Latina di Hernán Alessandri e Joaquín Allende. Vediamo, pertanto, anche la continuità che la Chiesa sa offrire, e non una contrapposizione, fra l’opera di Giovanni Paolo II e quella di Papa Francesco oggi, grazie pure al lavoro profetico di don Ricci, alla sua indomita azione anticipatrice e ai suoi incontri che ci hanno fatto conoscere prima Wojtyla e ora ci aiutano a conoscere anche Bergoglio».

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